Filtri industriali: l’adsorbimento e i filtri ad aria

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In ambito industriale si utilizzano diverse metodologie per purificare l’aria e l’acqua. Lo scopo è quello di rimuovere gli inquinanti in presenti dopo l’utilizzo all’interno dei processi produttivi, ma in alcuni casi anche di togliere sostanze non particolarmente nocive che però possono causare cattivi odori o allergie ai singoli operatori. Oggi attraverso l’utilizzo di filtri ad aria per industrie è possibile rendere l’aria che si respira nelle città più pulita, aiutando così anche a mantenere l’ambiente meno inquinato.

Come funziona un filtro

In linea di massima tutti sappiamo come funziona un filtro. In sostanza si tratta di un processo simile a quello che possiamo notare facendo passare il succo d’arancia attraverso un colino: la parte liquida passa senza problemi, mentre la polpa, che è costituita da pezzettini più grossi, non passa attraverso i fori del colino e quindi può essere rimossa dal succo con facilità. Ovviamente si tratta di un paragone grossolano, nel senso che il colino espleta le sue funzioni solo in modo approssimativo, in quanto parte del succo rimane tra le polpe e alcuni piccoli pezzi di polpa colano nel succo sottostante. I filtri industriali devono forzatamente essere più precisi di così e molto più selettivi; gli inquinanti e le sostanze dannose, o che emanano cattivo odore, presenti nei fluidi utilizzati nei processi produttivi sono molteplici, alcuni per altro devono essere rimossi cercando di separarli il più possibile da tutto il resto, per poi trattarli in modo idoneo o addirittura per riciclarli convenientemente.

L’adsorbimento

Uno dei fenomeni più sfruttati a livello di purificazione dell’aria e dell’acqua è quello dell’adsorbimento. Si tratta di un fenomeno chimico fisco che porta ad accumulare una sostanza fluida su una superficie condensata. Il fluido è in genere allo stato liquido o gassoso, mentre il condensato può essere solido o liquido. Questo fenomeno permette di far passare un composto contenente varie sostanze al suo interno su un substrato adsorbente, rimuovendo dal composto solo alcune delle sostanze in esse presenti. Questo tipo di fenomeno consente di effettuare una separazione ben precisa e accurata, mantenendo nella soluzione di partenza ciò che vi deve rimanere, togliendone invece ciò che può risultare dannoso per l’ambiente, o sostanze non utili in ulteriori processi industriali.

I filtri ad aria e filtri per l’aria

Un metodo molto utilizzato per ripulire un fluido è quello di sfruttare i filtri ad aria. In pratica è l’aria che permette di convogliare un fluido qualsiasi, sia esso dell’altra aria o dell’acqua ad esempio, all’interno di tubature che contengono specifici materiali filtranti, ad esempio tessuti specifici o materiali come il carbone attivo. Questo permette di rimuovere dal fluido alcune specifiche particelle, o anche di asciugare l’aria che viene immessa verso l’esterno, limitando così il possibile proliferare di muffe, funghi e batteri all’interno delle torri di raffreddamento di alcuni impianti industriali. I filtri per l’aria sono invece sostanze chimiche, o materiali, attraverso cui si fa convogliare l’aria prodotta all’interno di un impianto prima di spingerla all’esterno. Si possono utilizzare, ad esempio, per ripulire l’aria di una cabina di verniciatura chiusa.

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